Nel brano proposto, Giuseppe Sandrini getta luce su due percorsi letterari e intellettuali apparentemente distanti l’uno dall’altro, scoprendoli paralleli: quelli di Giacomo Leopardi e di Tommaso Landolfi. Riprendendo e ampliando l’intuizione espressa da Italo Calvino nella lettura critica che accompagna Le più belle pagine di Tommaso Landolfi, Sandrini non ripiega però verso una analisi di singole tematiche comuni ai due autori, o verso meri riscontri biografici, scegliendo piuttosto la via dell’indagine filosofica; in particolare, il punto nevralgico in cui la speculazione leopardiana e quella landolfiana parrebbero convergere riguarda l’indagine sulla natura profonda del linguaggio, che per ambo gli autori conserva una larvata, eppure grandiosa porzione di inesprimibilità. Il Landolfi inventore di linguaggi ‘personali’, così come il Leopardi che riconosce, dialetticamente tra le pagine dello Zibaldone e figurativamente nei Canti, l’impossibilità di uscire dalla dimensione linguistica (e dunque gnoseologica) di un diuturno “forse” sembrano affermare, certamente in epoche diverse e con modalità non sovrapponibili, un’analoga tensione a sciogliere la contraddittoria natura dell’espressione linguistica, perennemente tesa tra la necessità di rispecchiare la realtà e la volontà di tradurre quest’ultima in pensiero poetico.
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Due numeri digitalizzati del “Bollettino del Centro Studi Landolfiani”

 

 
Dal 1996 al 2007 il Centro Studi Landolfiani di Siena, fondato e diretto da Idolina Landolfi, pubblicò undici bollettini ospitanti contributi critici originali sull’opera di Tommaso Landolfi. Alcuni dei contributi lì presenti non sono stati ristampati altrove; quest’ultima ragione, in particolare, ci ha indotto a digitalizzarne progressivamente i contenuti per metterli a disposizione dei nostri utenti.

Qui, in alto a destra, si trova in formato .pdf il n. II del “Bollettino”.
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Alcune recensioni a Idolina Landolfi, «Il piccolo vascello solca i mari». Bibliografia degli scritti di e su Landolfi

 
Di seguito si propone una raccolta di tre recensioni alla grande bio-bibliografia landolfiana (pubblicata qualche mese fa per i tipi della Cadmo: qui il link) scritte da altrettanti giovani studiosi di Landolfi: Raoul Bruni, Daniele Visentini e Paola Roccella.

 

 

TOMMASO LANDOLFI: UNA STORICA SFORTUNA EDITORIALE, DI RAOUL BRUNI
(in «Le parole e le cose», mar. 2015; vers. abbreviata e rimaneggiata già in «Alias/Il Manifesto»)

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Idolina Landolfi, «Il piccolo vascello solca i mari». Bibliografia degli scritti di e su Landolfi (1929-2006), Fiesole (Firenze), Edizioni Cadmo, 2015

 
 

Il Centro Studi è felice di annunciare a voi tutti, amanti e studiosi di Landolfi, la pubblicazione per i tipi della Cadmo dei due volumi di Idolina Landolfi, «Il piccolo vascello solca i mari». Bibliografia degli scritti di e su Landolfi (1929-2006)
Vol. I: A carte scoperte. L’autore e il traduttore: una biografia di Landolfi attraverso il rapporto con i suoi editori, le riviste, il pubblico, i contemporanei;
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Il “Landolfo”, Landolfi, i Landolfi.

 di DANIELE VISENTINI
 

 

È probabilmente noto ai lettori di Tommaso Landolfi, e indubbiamente è assai noto ai suoi interpreti e critici, il giudizio espresso dall’autore in una rara intervista televisiva circa il suo Landolfo VI di Benevento. Incalzando egli stesso l’intervistatore a chiedergli quale fosse il libro prediletto tra i suoi, e perciò programmando questo speciale verdetto con qualche anticipo, Landolfi asserisce senza tentennamenti che «Il Landolfo […] è senz’altro il suo migliore libro e, per conseguenza, è il meno apprezzato»(1).
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