Quarta d’autore N°3

 

 

Riccardo Donati presenta Ottavio di Saint Vincent 

“Ottavio da San Vincenzo con uno stratagemma s’insedia nella sfarzosa dimora della Duchessa di Lzegherzogstvo, vive da gran signore e tratta da pari con i primi della Nazione. Smascherato, resta comunque padrone del gioco, ma infine rinuncia al nuovo stato preferendo tornare ad una vita randagia”: così potrebbe condensarsi l’essenziale della trama se fosse la rubrica d’una novella boccacciana, in un ritmato incastellarsi di appetiti e raggiri. In versione teatrale, tra opera buffa e melodramma (con un tocco di bohème), la storia potrebbe invece suonare così: Parigi, prima della rivoluzione. Notte. Un solitario, squattrinato giovane poeta, nobiluccio decaduto, medita il suicidio. L’incontro in parte fortuito in parte cercato con una fascinosa dama russa potrebbe cambiare il suo destino; sotto mentite vesti, districandosi tra maligni lacché e rivali titolati, conquisterà la ricchezza e l’amore? O, ancora, a volerne cogliere il sugo in termini latamente pirandelliani: il sogno d’una civiltà di maschere genera naufragi identitari e smarrimenti metafisici.

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Quarta d’autore N° 1

 

 

Con l’uscita di oggi diamo inizio alla serie di “quarte d’autore”, che si propone di seguire, libro per libro, tutta l’opera di Landolfi, dall’esordio del Dialogo dei massimi sistemi (1937) fino all’ultima raccolta di elzeviri, Del meno (1978). Abbiamo chiesto a critici, scrittori, studiosi appassionati dell’autore di scrivere una breve presentazione, una quarta di copertina, del loro libro landolfiano favorito. Un modo di ripercorre con uno sguardo attuale le tappe di una produzione lunga più di quarant’anni, e di produrre una sorta di invito corale alla lettura di tutto Landolfi, ormai quasi interamente disponibile nelle ristampe Adelphi.
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